Il mio peggior amico by Maddalena Anna Cecere & Doris J. Lorenz

Il mio peggior amico by Maddalena Anna Cecere & Doris J. Lorenz

autore:Maddalena Anna Cecere & Doris J. Lorenz [Cecere, Maddalena Anna & Lorenz, Doris J.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Literature & Fiction, Romance, Contemporary, Foreign Languages, Italian, Foreign Language Fiction
Amazon: B00TLIFEQW
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


“Pece smettila”. Il mio piccolo e caro gattino questa mattina ha pensato bene di svegliarmi coccolandomi, non capendo che le sue coccole per me sono una tortura. Mi sta leccando la faccia da cima a fondo con la sua lingua ruvida come la carta vetrata. Cerco di spostarmi per sottrarmi a quel martirio, Pece mi segue e continua a leccarmi beato con gli occhi chiusi mentre fa le fusa. “Ti prego basta. Hai un alito puzzolente”. Ok, il mio non profumerà di rose, ma almeno non puzza di croccantini al pesce. Il mio gatto m’ignora e allora inizio a soffiargli in faccia, lui sdegnato si allontana ed emette un miagolio di protesta.

Mi alzo dal divano e porto tutti i residui di cibo, che ieri abbiamo posato sul piccolo tavolino di legno per mangiare davanti al televisore, in cucina. Mi preparo una tazza di latte, recupero cacao e biscotti dalla dispensa, riempio sia la ciotola dell’acqua che quella del cibo di Pece e mi accomodo al tavolo della cucina per fare colazione. Afferro un biscotto dal sacchetto, lo estraggo, sto per immergerlo nel latte…

“Hai dormito sul divano?”. Alessandro entra come una furia nella stanza. “Perché?”.

Oh mio Dio, è già sveglio. Speravo almeno di riuscire a fare colazione in santa pace prima di affrontarlo. “Mi sono addormentata guardando la televisione e mi sono svegliata stamattina”, mento.

Sbuffa e prende posto difronte a me. “Sei strana”.

“Quale è la novità? Non è la prima volta che qualcuno mi fa notare la cosa”.

“Non strana in quel senso, ma…”.

“In che senso sarei strana abitualmente?”, lo interrompo.

“Per quello che dici, che fai, per le canzoni che ascolti, per il modo in cui ti fissi sulle cose, per come ti vesti…”.

“Cos’ha che non va il mio abbigliamento? Ti sei fatto influenzare da Michael?”.

“No, ma le scarpe con la Strega di Biancaneve e Topolino, sono un bel po’ strane”, si giustifica.

“Stravaganti”.

“Stravaganti, strane, è la stessa cosa”. Non sono d’accordo. “Non è questo il punto, da ieri parli poco, non sorridi… ti stai comportando come quando mi odiavi, ma le cose adesso sono cambiate. Giusto?”.

Sì, le cose sono cambiate. Io sono cambiata nei suoi confronti e il mio comportamento non è dettato dall’odio come pensa lui, anche se in verità non l’ho mai odiato, ma dalla paura di perderlo. Anche lui è cambiato, tanto è vero che evita qualsiasi contatto con me, anche l’altra sera quando abbiamo dormito insieme, sapeva che avevo scherzato per tutta la sera e poteva abbracciarmi, avvicinarsi a me in qualsiasi momento ed io non l’avrei scacciato e non l’ha fatto.

“Per me no”.

“E con questo cosa vorresti dire?”.

Sposto la tazza di latte e chiudo la confezioni di biscotti. Addio colazione! “Che tu sembri strano a me, almeno quanto io sembro strana a te”.

E tanto per cambiare, il suo telefono inizia a squillare e lui, prontamente, lo mette a tacere. Meglio che recuperi la mia roba e me ne vada, altrimenti, malato o no, lo prendo a calci. Ed io sarei quella strana? Io non rifiuto chiamate da due giorni.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.